QUINTO MARE
Tu immobile starai tra flutto e spiaggia,/ piccola – oh, un punto!…- in mezzo all’infinito. (A.Negri)
Giro alla ricerca di un appiglio,
tra un ciuffo d’alghe e un ghiozzo.
Povera è la pesca dopo la moria
generata da una chiazza di petrolio.
Casca la grandine ad ossigenare
il fondo del mare addormentato.
*
Tra l’ululare dell’antica pietra,
arrancava la donna,
lottando col vento e i mulini volanti.
Sorridendo ai crinali, saltando colline
sorpassava strapiombi,
si librava tra i fogli e le foglie.
In un seno di sabbia approdava
a dispetto del vento contrario.
*
Mi scopro leggera
a giocare coll’Acqua
il mio corpo
riassapora il piacere
nel blu trasparente
rimango a cullarmi
sospesa e sorpresa
risalgo
con un rivolo rosso sul polso.
La pelle graffiata
brucia, a contatto con l’aria.
*
Un copriletto di pioggia allontanava la donna dal mondo, in dono le dava un viaggio d’un giorno all’interno di un libro: una conchiglia intenta a cucire un cappotto pesante, un falò, uno stormo di uccelli, un’onda che rastrellava i giocattoli:
Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto.La porta è meglio chiuderla; di là c’è sempre la televisione accesa. Dillo subito, agli altri: “ No, non voglio vedere la televisione!” Alza la voce, se no non ti sentono: “ Sto leggendo! Non voglio essere disturbato!” Forse non ti hanno sentito, con tutto quel chiasso; dillo più forte, grida: “ Sto cominciando a leggere il nuovo romanzo di Italo Calvino!”. O se non vuoi non dirlo; speriamo che ti lascino in pace. Prendi la posizione più comoda: seduto, sdraiato, raggomitolato, coricato. Coricato sulla schiena, su un fianco, sulla pancia. In poltrona, sul divano, sulla sedia a dondolo, sulla sedia a sdraio, sul pouf. Sull’amaca, se hai un’amaca. Sul letto naturalmente o dentro il letto. Puoi anche metterti a testa in giù, in posizione yoga. Col libro capovolto, si capisce. ( I.Calvino)
*
Tremule fantasie
frusciano nel fumo
del mio vizio antico
acceso tra le labbra;
giocano, nella mente,
cosciente dell’oasi
inconsistente,
tra sogno e veglia,
a riconciliare l’animo
con l’orizzonte
dell’andare quotidiano,
che dell’insieme uomo,
di rado, si rammenta.
A scavalcare
la soglia vegetale,
accolgo, senza remore,
le visioni scaturite
dalle unioni di parole.
*
Libera da stecche
fuori dal golfo ingessato,
a te, acqua,
offro il mio corpo
a te, onda,
di giocare con la nuca,
a te, mare,
di sommergermi,
tutta
al largo,
oltre la barriera delle alghe
lontana dagli sguardi,
laddove nuoto senza veste.
*
In bagliore d’Acqua,
tra scogliere turchine,
Scossa da piroscafi scorgo
un profilo d’Onda,
di Sale intrisa.
Con la liquida curva
mi preparo all’impatto.
Idilliaco anomalo incontro.
Corso d’acqua calda
coinvolge seni e ventre.
Goccia lungo il collo.
Svanita l’onda Solitaria,
resto promessa
a Futura Marea .
Ah,il mare!/Se potessi ancorarmi/Stanotte in te! ( E. Dickinson )
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